La ragazza di nome Giulio (1964) – Milena Milani

La ragazza di nome Giulio (1964) – Milena Milani

Autore: Milena Milani Categoria: Letteratura erotica Editore: SE Pubblicazione: 09 Ott 2024 ISBN: 886723286X Pagine: 232 Pagine Lingua: Italiana Dimensione: 22.5 x 3.2 x 13 cm Acquista Libro
Descrizione:

Apparve nel 1964, suscitando grande scandalo. Il libro venne sequestrato per “aver gravemente offeso il comune senso del pudore” e l’autrice fu incriminata e condannata a sei mesi di reclusione. Nel successivo processo d’appello buona parte del mondo culturale e artistico sostenne Milena Milani che venne assolta e il libro fu dissequestrato.

 

Trama

Il romanzo è ambientato in Italia nel periodo che va dagli anni trenta agli anni cinquanta del Novecento e racconta l’infanzia, l’adolescenza e le avventure di una ragazza di nome Jules. Questo nome, che in francese corrisponde a Giulio, le causerà vari problemi nel corso del romanzo. Mentre Jules scopre la sua sessualità, il significato del diventare donna e l’orrore delle perversioni degli adulti che si sfogano sulle persone innocenti come lei, inizia a fare pensieri scomodi che le opprimono la mente. Con questi stati d’animo perde la speranza e finisce in depressione.

« Quel personaggio incandescente che era la ragazza Giulio» dice Milena Milani «mi faceva paura, perché sentivo che per molta gente sarebbe stato motivo di scandalo, e di vergogna. […] Quella ragazza che portava un nome maschile, che aveva in sé un’insoddisfazione esistenziale, perché era una creatura incompleta, che ricercava Dio, che voleva sapere che cosa era il peccato, e che infine approdava alla solitudine, ora esisteva nelle trecento pagine del libro, e io timidamente lo consegnai all’editore». Si era nel 1962: La ragazza di nome Giulio apparve soltanto nell’aprile 1964, venne presto sequestrato e successivamente fu al centro di un clamoroso processo: «Ricordo quella mattina in cui il poeta Ungaretti, giunto a Milano, venne a testimoniare per me. Io, sul banco degli imputati, avevo una gonna troppo corta e il mio avvocato mi faceva segno ogni momento di coprire le ginocchia. […] A Ungaretti fu chiesto com’ero io moralmente. Il vecchio poeta disse che gli risultava che non mi piacessero nemmeno le barzellette». L’autrice venne condannata «alla pena della reclusione per mesi sei e lire centomila di multa» per offesa al comune senso del pudore, e solo nel 1967, al processo di appello, fu assolta con formula piena. Il romanzo potè tornare in circolazione e per molti anni lettori e critici italiani si schierarono su due opposti versanti, mentre all’estero il valore del libro fu subito riconosciuto. « La ragazza di nome Giulio è di nuovo presente nelle librerie,» scrive Milena Milani nella Nota «e altri lettori, maschi e femmine, potranno amarla o detestarla, appassionarsi alle sue vicende esistenziali, oppure disprezzarla, rifiutarla. La società, oggi, dovrebbe capire un personaggio come la ragazza di nome Giulio, che ha precorso i tempi. Mi auguro che sappia accettare questa storia, i problemi del sesso e dell’anima, eterni come il mondo». Con uno scritto dell’autrice.

 


Pubblicato da La lella
Lella fin da piccola, ho sempre seguito questo motto: "sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo". Credo che la sessualità e l’identità siano elementi soggettivi, tanto che qualsiasi regola non sarebbe mai quella perfetta. Nessuno di noi è solo una cosa e non esiste una definizione che possa andare bene sia per me che per te. A dire il vero, esiste un’etichetta in cui mi sento perfettamente a mio agio ed è proprio l’essere me stessa, perché è fatta su misura per me, racchiude tutto ciò che sono ed è pronta ad accogliere ciò che sarò.

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