Mattina d’agosto: riflessioni di una giornata tra calma e pensieri

Le utime dal diario

La lella
La lellahttps://www.diariodiunalella.it
Lella fin da piccola, ho sempre seguito questo motto: "sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo". Credo che la sessualità e l’identità siano elementi soggettivi, tanto che qualsiasi regola non sarebbe mai quella perfetta. Nessuno di noi è solo una cosa e non esiste una definizione che possa andare bene sia per me che per te. A dire il vero, esiste un’etichetta in cui mi sento perfettamente a mio agio ed è proprio l’essere me stessa, perché è fatta su misura per me, racchiude tutto ciò che sono ed è pronta ad accogliere ciò che sarò.

Questa mattina d’agosto, il sole entrava con calma dalla finestra, spargendo quella luce dorata che ti fa pensare a una scena di un film un po’ malinconico, ma che ti piace comunque. L’aria in casa non era né fresca né calda, ma quella specie di tepore appiccicoso tipico dell’estate in città, quando ti sembra di respirare a fatica, ma sei lì, ancora sveglia, in piedi. Mentre il profumo del caffè appena fatto si mescolava a quello del pane tostato, mi sono seduta sul bordo del letto senza fretta, lasciando i pensieri andare e venire, come quelle nuvole lente che ti passano davanti agli occhi quando sei sdraiata, ma senza chiudere mai gli occhi.

Dalla finestra socchiusa arrivava il cinguettio degli uccellini, un suono quasi rilassante, che faceva da sottofondo al rumore lontano delle auto che iniziavano a muoversi per le strade, come se il mondo si stesse svegliando lentamente, senza fretta, senza urgenza. Avevo in testa la lista di tutte le cose da fare, ma non avevo voglia di iniziare. Così ho deciso di fermarmi un attimo, assaporando la calma prima del trambusto, quel momento che ti fa quasi credere che il tempo si sia fermato, o perlomeno rallentato quel tanto che basta per respirare.

Dopo la solita dose di sport e una doccia veloce, ho preso una barretta proteica ai fichi, un piccolo gesto che sembra banale, ma che per me ha qualcosa di meditativo, come mettere un po’ d’ordine nel caos che mi circonda. Poi ho aperto Microsoft Word, quello che ormai chiamo “il mio diario segreto digitale”, e ho scritto qualche parola. Non per gli altri, ma per me stessa, per mettere in fila idee confuse e pensieri sparsi.

La mattinata è scivolata via senza che me ne accorgessi, con quella dolcezza pigra che si sente solo d’estate quando il tempo si perde tra le pieghe del giorno. Ho riletto qualche vecchio pezzo del diario, ritrovando echi di pensieri e paure lontane, come quando ti accorgi che sei cambiata senza accorgertene davvero, pagina dopo pagina, anno dopo anno. Alcune cose che mi facevano paura allora oggi sembrano così lontane da sembrare di un’altra vita, mentre altre, più discrete e nascoste, spuntano ancora qua e là, come quei ricordi che si fanno sentire a tradimento.

Mi sono tornati in mente gli scorsi mesi estivi: i pomeriggi passati al parco con gli amici, le risate durante i picnic e le promesse fatte sotto quel sole che sembrava non voler finire mai. Mi sono chiesta dove saremo arrivati ora, ciascuno per conto suo. Mi è venuta la voglia di scrivere a qualcuno, magari solo per far sapere che li penso. Poi però ho pensato che forse è meglio lasciar perdere, che certe cose si lasciano nel passato.

Nel primo pomeriggio sono partita con Katy per andare a ritirare la macchina, che era in riparazione. Quella spesa di cinquecento euro mi ha fatto tornare con i piedi per terra, ricacciandomi nel mondo reale e ricordandomi che le cose non si sistemano da sole. Tornata a casa, ho preparato uno short un po’ crudo e fuori dagli schemi per il mio canale YouTube. Non so se avrò problemi, ma almeno il messaggio è passato chiaro. Mi sono dedicata al montaggio del video, un lavoro che mi piace e che mi dà soddisfazione. Certo, non è la stessa cosa di un video girato da me, ma per ora va bene così. Il vero problema è trovare qualcuno disposto a farsi riprendere, visto che gli amici con cui potrei contare si contano sulle dita di una mano e sono pure buoni!

Quando ho staccato dal computer, ho preso in mano un romanzo che avevo abbandonato da settimane. Le pagine avevano quel profumo di carta e di sole che solo i libri lasciati in giro d’estate sanno avere, un misto di polvere e luce che ti fa venire voglia di immergerti di nuovo nella storia. Ho letto finché le palpebre si sono fatte pesanti e la mente ha iniziato a perdersi in quel mondo costruito dall’autore o dall’autrice, quella sensazione di evadere dalla realtà per qualche capitolo, che non ha prezzo.

La sera si avvicina, apro la finestra e una brezza leggera entra nella stanza, portando con sé il presagio di un temporale lontano. Mi piace quell’energia nell’aria, fragile e quasi elettrica, come un respiro profondo prima di qualcosa che deve ancora accadere. Mi sento insieme malinconica e serena, felice di aver dedicato del tempo a me stessa, di aver ascoltato quel silenzio che troppo spesso trascuriamo.

Chiudo il diario per stasera con una sensazione di leggerezza che non avevo da tempo, la mente un po’ più chiara e il cuore, beh, diciamo che si è calmato un po’. Domani sarà un altro giorno, con tutte le sue sorprese, le sue piccole ansie e le sue gioie tranquille. Ma stasera posso andare a dormire grata per questa giornata fatta di momenti semplici, quei momenti che, a ben vedere, sono ciò che rende la vita degna di essere vissuta.

Buonanotte a me stessa, e chissà, forse anche a chi leggerà queste parole un giorno.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Le ultime dal blog

Altri articoli che potrebbero interessarti

- Advertisement -spot_img