Gli uomini e l’incessante bisogno di avere sempre ragione

Le utime dal diario

La lella
La lellahttps://www.diariodiunalella.it
Lella fin da piccola, ho sempre seguito questo motto: "sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo". Credo che la sessualità e l’identità siano elementi soggettivi, tanto che qualsiasi regola non sarebbe mai quella perfetta. Nessuno di noi è solo una cosa e non esiste una definizione che possa andare bene sia per me che per te. A dire il vero, esiste un’etichetta in cui mi sento perfettamente a mio agio ed è proprio l’essere me stessa, perché è fatta su misura per me, racchiude tutto ciò che sono ed è pronta ad accogliere ciò che sarò.

Gli uomini l’hanno sempre vinta. Se la donna dice la verità, inizialmente viene apprezzata dall’uomo, ma poi quella verità gli viene rinfacciata per tutta la vita. E allora si ha paura di dire come stanno realmente le cose. C’è, insomma, un discorso di sentirsi giustificati a mentire.

2021.

Siamo ancora in un mondo in cui gli uomini “hanno ragione”.

Sono due giorni che mi sento vittima di questa società, che privilegia gli uomini e non ascolta la parola delle donne. Forse le cose sono cambiate nell’ambito sociale, ma posso dirvi, che qui, nell’ambito della programmazione, le cose non sono cambiate per niente.

L’uomo è il “cervello”.

Col cavolo.

E’ da cinque anni che lavoro per una società specializzata nell’e-learning. Ho chiesto un aumento. Sapete cosa mi hanno risposto ?

Non dai abbastanza.”

Sono cinque anni, cinque, che mi sfruttano a più non posso. Unica programmatrice fino all’anno scorso, grazie ai miei servizi hanno avuto dei benefici di oltre cinquantamila euro all’anno.

Rispetto a quando ero arrivata, è tantissimo.

E dicono che non “sono abbastanza”?

Grazie a me, hanno potuto assumere un’altra persona. E poi ancora un’altra.

Dopo questo evento, un anno dopo, ho avuto il coraggio di chiedere la rescissione del contratto.

Sono ad una settimana dalla fine di questo contratto, la rottura grazie alla quale, qui in Francia, potrò ottenere due anni di tranquillità guadagnando il settantacinque per cento dello stipendio. Insomma, mi basterà lavorare “un pochino” come freelance.

Vittoria?

No.

Ieri un cretino, nato in Francia, e che ora vive in Portogallo, dopo un soggiorno in Vietnam (insomma tutta una storia), ha contattato Udemy dicendo che avevo “plagiato” il suo corso.

Ora, il suo corso non l’ho nemmeno visto e non me ne frega nulla.

E loro? Che hanno fatto? L’hanno rimosso, senza nemmeno chiedermi la prova del contrario.

Che schifo? Si che schifo.

Già all’uscita di questo corso, l’anno scorso, l’insegnante di questa “scuola francese online”, di questa setta, mi ha contattato accusandomi pesantemente.

1. Il codice utilizzato non è il suo

2. Il gioco di cui parla, ho controllato, lui lo chiama Brick Breaker, e non gli appartiene, assolutamente, visto che è un gioco arcade

3. Nel suo corso non utilizza delle immagini, quindi è impossibile che sia “un plagio”

4. Le immagini utilizzate sono state trovate su internet, sono attets gratuiti, ed ho messo tutte le referenze sul corso con i link corrispondenti

5. Apparentemente non sono l’unica ad essere stata accusata a destra e a sinistra da questa persona, che parla male di tutti ai suoi alunni e li mette contro “gli altri insegnanti”

Ma Udemy cosa ha fatto?! Non mi ha nemmeno calcolata. Perché ha dato ragione ad un “uomo”. Un pover’uomo che sta male. Tanto male.

Qualche anno fa è stata vittima di un cancro, ma invece di renderlo più “amabile” è diventato un vero stronzo. Gelosia, rabbia, invidia. Ecco cos’è diventato.

Mi è stato detto:

Lascia perdere, ha paura della concorrenza.”

LASCIA PERDERE?! E’ il mio corso che è stato BANNATO perché questo imbecille ha fatto di tutto per mettermi fuori gioco.

No, non lascio perdere.

No, non voglio farmi schiacciare da questa società.

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