La fine di una relazione – Single

Le utime dal diario

La lella
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Lella fin da piccola, ho sempre seguito questo motto: "sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo". Credo che la sessualità e l’identità siano elementi soggettivi, tanto che qualsiasi regola non sarebbe mai quella perfetta. Nessuno di noi è solo una cosa e non esiste una definizione che possa andare bene sia per me che per te. A dire il vero, esiste un’etichetta in cui mi sento perfettamente a mio agio ed è proprio l’essere me stessa, perché è fatta su misura per me, racchiude tutto ciò che sono ed è pronta ad accogliere ciò che sarò.

La aspettavo, ed è arrivata, la fine di una relazione di otto anni che mi ha portata ad essere nuovamente single.

Una parola che fa paura, che spaventa, finalmente.

Eh si, amici e lettori. E’ stato veramente il colmo e il summum di un percorso durato ben otto anni… andati a male.

La storia con Inès la conoscete, se non vi dice nulla vi rinvio verso i suoi archivi.

Ecco cos’è oggi… un archivio. Un libro che si chiude.

Sto male? Si malissimo. Ma penso fosse inevitabile.

La cosa peggiore è che mi ritrovo a novecento km da Roma, da sola, senza amici, a 1000m di altitudine.

Potrebbe arrivare un serial killer, ammazzarmi, e nessuno se ne accorgerebbe!

Chissene frega.

Pazienza.

Ma questa volta non avrò la NON intelligenza di aspettare.

Di evolvere.

Di invecchiare.

Di vivere.

Tante cose che fino ad oggi ho fatto, ma non completamente e … dolcemente.

Ho fatto tanti errori, tanti sbagli.

Ora so che la persona che fa per me non è “la tenebrosa e sexy”.

Ho bisogno di qualcuno che sia dolce, che mi sappia sostenere. Capace di vivere una vita in comune. Una persona semplice, capace di ammettere i propri errori e di perdonare i miei.

Forse questa persona non la troverò mai.

Ma so che la persona che parla “poco” non fa per me. Come dicevo. Bella, tenebrosa, ma che non sa comunicare.

E soprattutto capace di manipolarti lo spirito facendoti credere che il problema sei tu.

La cosa peggiore è che voleva che facessimo Natale insieme.

Ma che sei matta????! Già vivi da me. Gratuitamente. Da anni. E quando vivevo da te pagavo tutto. E ora vuoi anche che viva una menzogna?

Ma vai a ca****.

La cosa peggiore è che ogni volta mi dice:

Non so perché mi parli di queste cose se sai che devo passare una bella giornata.”

Una bella giornata?

Vivi ancora da me, fai quello che ti pare, mi lasci tutti i tuoi animali e vuoi anche divertirti alle mie spalle?! Ma che scherziamo?!

Non ho parole, e non lo accetto.

Ed ora, alla veneranda età di trentatré anni, mi ritrovo in questa situazione.

Sta sera le chiederò di andarsene. Cosi potrò finalmente elaborare questo lutto. Perché essere single, finalmente, è sempre un piccolo lutto.

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