La pancia piena

Le utime dal diario

La lella
La lellahttps://www.diariodiunalella.it
Lella fin da piccola, ho sempre seguito questo motto: "sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo". Credo che la sessualità e l’identità siano elementi soggettivi, tanto che qualsiasi regola non sarebbe mai quella perfetta. Nessuno di noi è solo una cosa e non esiste una definizione che possa andare bene sia per me che per te. A dire il vero, esiste un’etichetta in cui mi sento perfettamente a mio agio ed è proprio l’essere me stessa, perché è fatta su misura per me, racchiude tutto ciò che sono ed è pronta ad accogliere ciò che sarò.

La pancia piena, il doppio mento, la rabbia che scorre.

Sinonimo di sofferenza ed angoscia.

L’amore vale la pena se poi si deve soffrire in un tal modo?

Le differenze sono tante: età, carattere, vite differenti. Non sono queste a separarci, piuttosto la “voglia di dominare”. Quindi, mi sono lasciata andare, e ti ho lasciata vincere, ti ho lasciato gestire il tuo piccolo podio in una casa che, più che una villetta, sembra una grotta.

Per te ho perso tutto, ma non ho nessuna voglia di lasciarmi schiacciare. Torni a casa arrabbiata: capisco lo stress del lavoro, ma non sono qui per fare la donna delle pulizie. Oggi era per uno straccio “non strizzato a dovere”, e domani, se sarò stanca o ammalata? Che cosa succederebbe?

Mi avevi detto che mi avresti protetta, che avrei potuto scrivere liberamente, quanto avrei voluto. Ora, invece, pretendi che faccia la donna di casa, la baby-sitter degli animali.

Una cosa che non sopporto è che mi si diano gli ordini; se faccio una cosa, è perché la voglio.

La pancia piena, perché invece di riempirmi d’amore mi riempi di rabbia, rancore e di cibo.

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