Vuoto a perdere

Le utime dal diario

La lella
La lellahttps://www.diariodiunalella.it
Lella fin da piccola, ho sempre seguito questo motto: "sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo". Credo che la sessualità e l’identità siano elementi soggettivi, tanto che qualsiasi regola non sarebbe mai quella perfetta. Nessuno di noi è solo una cosa e non esiste una definizione che possa andare bene sia per me che per te. A dire il vero, esiste un’etichetta in cui mi sento perfettamente a mio agio ed è proprio l’essere me stessa, perché è fatta su misura per me, racchiude tutto ciò che sono ed è pronta ad accogliere ciò che sarò.

Voler ritrovare la sensazione di vivere, accarezzando la pura emozione di un sorriso che ti possa sfiorare il cuore, facendoti sorridere. Niente. Assolutamente niente. Sono mesi che sono alla ricerca di quel qualcosa in più che possa risvegliare il cuore della mia personalità irrigidita, sia nell’animo, che nello spirito, che nel corpo. È stata però una sorta di autodifesa. Si, quando nella vita ci si ritrova ad affrontare le difficoltà e le sofferenze più atroci, quasi disumane, penso che sia lecito, con il passare del tempo, evolversi poi in qualcuno di totalmente insensibile. Eppure, nel cimentarmi nelle arie del ‘700, ecco che sento il mio fragile cuore risvegliarsi di tanto in tanto. Alcuni di questi pezzi hanno la grande capacità di resuscitare le mie più intrinseche emozioni, facendomi sentire, ancora una volta, una persona viva, e non quel ghiacciolo umano che stento a riconoscere. Ieri, ad esempio, mi son trovata di fronte agli occhi più belli mai visti prima d’ora, ed io che ho fatto? Ho sorriso ed ho detto brutalmente senza nessuna delicatezza: “No grazie, non sono interessata.”

Ciò che desidero davvero, ora come ora, è capire come sentirmi di nuovo viva. So di certo che l’unico momento di pura esaltazione si crea nel momento in cui “rischio”. Sarà l’adrenalina. Sport estremi, avventure nelle quali so che non dovrei mai cimentarmi, lavori sbagliati. Ne ho fatte tante di cose stupide ultimamente, ma, cosa ben più strana, non me ne pento, anzi. Credo che siano proprio stati i momenti più belli e divertenti. Ah, vedi vecchia Cassandra, come mi hai cambiata. Ero felice, ero nuovamente viva, ed è bastato un attimo: così, nel vederti un mese fa, sono ricaduta nel mio vortice di pensieri a flusso di coscienza. Nuovamente tesa come una coda di violino, sarò costretta a tornare nell’unico posto dove riesco a placare il mio spirito tormentato, in piscina, in acqua, dove non vedrò né sentirò nessuno. Sola, nel mio vuoto a perdere.

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