Una scelta complicata… Assassin’s Creed Valhalla vs Cyberpunk 2077!

Le utime dal diario

La lella
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Lella fin da piccola, ho sempre seguito questo motto: "sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo". Credo che la sessualità e l’identità siano elementi soggettivi, tanto che qualsiasi regola non sarebbe mai quella perfetta. Nessuno di noi è solo una cosa e non esiste una definizione che possa andare bene sia per me che per te. A dire il vero, esiste un’etichetta in cui mi sento perfettamente a mio agio ed è proprio l’essere me stessa, perché è fatta su misura per me, racchiude tutto ciò che sono ed è pronta ad accogliere ciò che sarò.

Natale si avvicina, e, come ogni anno, inizio a pensare al mio regalo. La “piccola” ricompensa dell’anno che mi ricompensa dei 335 giorni passati a lavorare davanti al PC. E anche se ho 32 anni e se probabilmente sono troppo grande per Babbo Natale, al mio regalo ci tengo!

Si perché anche se ci sono stati due lockdown in Francia, io ho continuato a lavorare.

Quest’anno sono usciti due giochi che volevo testare. Visto che non posso permettermi la console PlayStation 5, ho optato la mia scelta su due giochi: Assassin’s Creed Valhalla e Cyberpunk 2077.

Per quanto mi riguarda la scelta è stata “difficile”. In generale sono un tipa a cui piace tantissimo provare le novità che quest’industria in continuo fermento ha da offrire, vivere esperienze diverse da quelle precedenti, sperimentare idee (e tecnologie) fresche… e pur avendo una serie di giochi che mi accompagnano da anni (Resident Evil, ad esempio, è uno di quelli a cui gioco spesso e volentieri insieme alla mia compagna e agli amici), con il tempo ho imparato ad andare oltre le prime impressioni e i “gusti”, e ad apprezzare anche giochi e generi ai quali non mi sarei avvicinata neanche sotto tortura fino a qualche tempo prima.

Tom Clancy’s The Division 2

Limitarmi a un solo genere, adesso, sarebbe probabilmente un passo indietro, tuttavia se dovessi scegliere di legarmi a un singolo genere di giochi a cui giocare per sempre… probabilmente direi gli action-GdR. Più action/sparatutto che GdR, dunque quegli action che includono anche elementi ruolistici più o meno importanti, preferibilmente ambientati all’interno di open-world non eccessivamente vasti, ma certamente ricchi di cose e attività da fare. Come Tom Clancy’s The Division 2. Ancora meglio, poi, se caratterizzati da una bella storia da vivere in single-player o, perché no, anche con gli amici.

Quindi, Assassin’s Creed Valhalla o Cyberpunk 2077?

Assassin’s Creed Valhalla, la scelta finale!

Assassin's Creed Valhalla
Le tensioni aumentano quando un villaggio stretto tra due regni rivali viene brutalmente razziato. Eivor, guerriera e figlia del saggio re Styrbjorn, invia i predoni, salva gli abitanti del villaggio e rivendica l’insediamento per suo padre.

Seguendo il mio ragionamento, avrei potuto scegliere sia Assassin’s Creed Valhalla che Cyberpunk 2077, entrambi action-GdR. Però il genere che forse si avvicinava di più a The Division 2, uno dei miei giochi di predilezione, era appunto Cyberpunk 2077. Allora perché non l’hai scelto? Potreste chiedermi.

Ecco svelato il mistero:

  1. Numerosi bug
  2. Se Cyberpunk 2077 dovesse assomigliare anche solo lontanamente a GTA, potrebbe non piacermi
  3. Ho adorato Assassin’s Creed Odyssey, quindi ho scelto un prodotto al quale avrei potuto veramente giocato. Visto il prezzo… non volevo sbagliarmi!
  4. Eivor, la protagonista femminile, è “tanta roba”…! E forse, come Kassandra di ADC Odyssey, anche lella
Kassandra - Assassin's Creed Odyssey
Kassandra – Assassin’s Creed Odyssey

Ora passiamo a una serie di dettagli un meno soggettivi.

A muovere le fila di Assassin’s Creed Valhalla c’è un racconto affascinante, che mescola la tradizione mitologica del mondo norreno e la storia dell’Alto Medioevo. Ci troviamo nel IX secolo d.C.: Eivor è solo una bambina quando assiste impotente alla morte i suoi genitori per mano di uno spietato sovrano di un clan rivale. Anni dopo, con alle spalle una gloria di guerriero valoroso che lo precede, Evior è ancora alla ricerca della sua vendetta e riesce nel suo intento supportato dal suo grande amico e fratellastro Sigurd. Tuttavia, le terre di Norvegia iniziano a star strette ad entrambi ed è così che, sulle orme di Re Ragnarr Loðbrók e dei suoi cavalieri, i due decidono – accompagnati da una decina di compagni – di intraprendere un viaggio verso l’Inghilterra e iniziare lì una nuova vita. Qui, il gruppo decide di stabilire un insediamento, lasciando ad Eivor il compito di trovare risorse e modi per espanderlo.

Eivor - Assassin’s Creed Valhalla
Eivor – Assassin’s Creed Valhalla

Se c’è un aspetto che sin da subito colpisce di Valhalla è la sua atmosfera squisitamente oscura, che ben si amalgama al suo plot vichingo. Un gioco in cui il confine tra buono e cattivo è sempre molto labile in un’opera che narra di un popolo noto come «barbaro» nel mondo storico, e che solo da qualche anno sta assistendo ad una sorta di riabilitazione, anche grazie alle diverse narrazioni e rivisitazioni mediali (cinema, serie TV, videogiochi) che esplorano più a fondo questo popolo misterioso.

Parlando con il narrative director di Assassin’s Creed Valhalla, Darby McDevitt, in una recente intervista con Il Corriere, emerge che le persone davvero cattive in Valhalla «sono quelle egoiste, gli uomini e le donne che mancano di compassione e quelle persone guidate dalla loro follia, senza preoccuparsi di come questo possa influire sulle altre persone». Una posizione molto interessante perché da parte degli sceneggiatori non emerge mai un punto di vista univoco su chi sia davvero il buono o il cattivo nel gioco. Anzi, lasciano che siano le azioni, i personaggi, a guidare i giocatori a comprendere meglio le motivazioni sottese all’esperienza, senza mai giudicare davvero l’operato delle diverse fazioni presenti nel gioco.

Mi rendo conto che la mia selezione potrebbe sembrare un po’ troppo specifica (e a conti fatti lo è), ma insomma… se devo scegliere un solo genere per l’eternità, tanto vale optare per qualcosa che possa offrirmi comunque un minimo di varietà pur restando nello stesso “filone”, passando dagli imminenti Assassin’s Creed Valhalla e Cyberpunk 2077 al futuro Horizon: Forbidden West. Sì, dai, direi che ci siamo.

Adesso, però, tocca a voi. Quale genere di videogiochi scegliereste per trascorrere l’eternità, e per quale motivo? Vi affidereste a un genere più tradizionale oppure, come il sottoscritto, a quelli più moderni e ricchi di varie contaminazioni, così da avere di tutto un po’ e tagliare la testa al toro? Lo spazio per le vostre opinioni, come sempre, è quello dei commenti qui sotto. Prendetevi il tempo che serve per ragionare e scegliere il genere a cui legarvi indissolubilmente per l’eternità e poi… dite la vostra!

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