Tutto ciò che mi fa arrabbiare – Parte 1

Le utime dal diario

La lella
La lellahttps://www.diariodiunalella.it
Lella fin da piccola, ho sempre seguito questo motto: "sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo". Credo che la sessualità e l’identità siano elementi soggettivi, tanto che qualsiasi regola non sarebbe mai quella perfetta. Nessuno di noi è solo una cosa e non esiste una definizione che possa andare bene sia per me che per te. A dire il vero, esiste un’etichetta in cui mi sento perfettamente a mio agio ed è proprio l’essere me stessa, perché è fatta su misura per me, racchiude tutto ciò che sono ed è pronta ad accogliere ciò che sarò.

Dopo tanto tempo, colgo l’occasione di scrivere sul diario grazie ad un nuovo esercizio assegnato dalla terapeuta.

Questo esercizio consiste nello scrivere una volta al giorno, ad un orario ben preciso (ho scelto le 17h30), tutto ciò che mi fa arrabbiare.

Bene, iniziamo.

Inutile dire che il “top” dei nervi di oggi è… adesso. Stavo tranquillamente impostando una newsletter per domani e, all’improvviso, puff. Più nessuna elettricità, ecco a me un “bellissimo” black-out elettrico. Non vi racconto l’angoscia attuale che ho per il mio computer, visto e considerato il brusco arresto. 

Due, il cane di Katy

Oggi è stata letteralmente insopportabile. Non ha fatto altro che abbaiare per via dei cani che passavano e di disobbedire incollandosi al divano, azione che le è proibita visto che mette peli ovunque. Pur sapendolo, mi ha guardato con aria di sfida. Mi ha letteralmente fatto ribollire il sangue. 

Tre. Mi sono fatta due calcoli, e il mese prossimo sarò, ancora, economicamente al di sotto di ciò di cui ho bisogno. Ok, è una mia scelta per poter creare l’impresa dei miei sogni, ma ancora non ci siamo a livello “sopravvivenza”. Questo vuol dire che dovrò passare almeno dieci ore al PC (se ancora funziona) per cercare di rimediare al massimo a questo deficit. Oggi ho già iniziato un nuovo corso; penso di poterlo lanciare fra tre settimane. Allo stesso tempo, dovrò lavorare su uno dei miei giochi, la cui pubblicazione su Steam è prevista fra due mesi, e la demo per fine mese. Sono angosciata, mi sto stressando da sola.  

Quattro. Non sopporto più i gatti di Inès. Dovrebbero essere dei gatti di strada, che cacciano, che se la sbrigano da soli. Invece sono qui a reclamare tutti i santi giorni il pasto della mattina e del pomeriggio. E io i soldi per loro, non ce li voglio mettere. Gli voglio bene, ovvio, ma non sono la mia responsabilità. Anzi, sono troppo gentile a lasciargli il mio capannone che normalmente dovrebbe servire per gli attrezzi da giardino. 

E ovviamente, cinque, sono arrabbiata contro Inès che non recupera la sua roba del cavolo. A breve butto via tutto, mi sono rotta.

L’unico punto positivo è che con Katy va tutto bene. Si, abbiamo passato un periodo difficile a causa di Inès, ma ora direi che va tutto a gonfie vele. Strano ma vero. Una cosa mai successa e che non so gestire molto bene. Infatti, mi aspetto sempre “il peggio” dalle mie compagne. Invece, oggi posso quasi affermare che questa volta la stron** sono io. Oddio, non è che le abbia fatto del male! Ma resto ancora troppo sulla difensiva. E si. Probabilmente dopo tutto ciò che ho vissuto è anche normale. 

Ma lei è comprensiva e mi appoggia per ogni decisione che prendo. Mi ascolta, mi aspetta, mi rispetta. 

Lo ammetto, da questo punto di vista sono più che fortunata.

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