Pagina bianca: un ritorno alla tonalità maggiore

Le utime dal diario

La lella
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Lella fin da piccola, ho sempre seguito questo motto: "sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo". Credo che la sessualità e l’identità siano elementi soggettivi, tanto che qualsiasi regola non sarebbe mai quella perfetta. Nessuno di noi è solo una cosa e non esiste una definizione che possa andare bene sia per me che per te. A dire il vero, esiste un’etichetta in cui mi sento perfettamente a mio agio ed è proprio l’essere me stessa, perché è fatta su misura per me, racchiude tutto ciò che sono ed è pronta ad accogliere ciò che sarò.

Guardo il foglio bianco: mi piace così com’è. Perché? Nessuno ha mai macchiato la sua purezza e la sua integrità. Sta lì, candido e inattaccabile. A volte vorrei essere esattamente come lui, vorrei che tutte le macchie nere stampate nel mio cuore si cancellassero del tutto e ritornare candida come un tempo. Nonostante tutto non mi lamento: sto percorrendo una strada che sta acquietando il mio spirito tormentato.

Il mio primo pensiero riguardante le pagine bianche nacque quattro anni fa, quando Morgana mi lasciò (per la terza volta) e da lì partorii una canzone che nessuno ha mai sentito e che mai farò ascoltare (per il suo profondo valore). Iniziava così: “Pagina bianca, pensieri che scorrono, oggi c’è il sole ma io sono ombra”. Ovviamente partiva in tonalità minore, eppure, nel ritornello, appariva magicamente una tonalità maggiore, segno che volevo un motivo per rialzarmi, cercavo speranza.

Oggi, posso affermare che inizio ad intravederla, questa speranza. Inizia la mia tonalità maggiore, abbandonando per sempre la tristezza e la malinconia che mi caratterizzava per abbracciare finalmente la felicità.

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