Essere sola ti cambia. Ti forgia, ti rafforza, ti spinge verso un’indipendenza che non sapevi nemmeno di desiderare, ma che alla fine diventa parte integrante del tuo essere. La solitudine, per quanto spesso temuta e vista come una condizione da evitare a tutti i costi, ha un lato che non si può negare: ti insegna a fare affidamento su te stessa. Ti insegna che le decisioni che prendi, che sia per preparare un semplice pasto o per affrontare una scelta importante, sono tue e solo tue. Nessun altro ha voce in capitolo, nessun altro si prende carico del peso delle tue scelte. Questo, però, porta con sé anche una grande responsabilità.
Quando sei sola, non c’è nessuno a cui dare la colpa quando le cose non vanno come sperato. Non puoi rifugiarti dietro l’ombra delle opinioni altrui. Non c’è nessuno a cui dire “me l’hai detto tu” o “l’ho fatto per te”. Le tue azioni sono tue. E le loro conseguenze, sia positive che negative, appartengono unicamente a te. Questo ti spinge a guardarti dentro con occhio critico, a chiederti: Sto facendo davvero ciò che è meglio per me? Essere sola ti obbliga a diventare la tua critica più severa, ma anche la tua più grande sostenitrice.
Non posso fare a meno di notare come la solitudine riesca a svelare le tue vere priorità. Quando non hai distrazioni esterne, il rumore del mondo sembra attenuarsi e puoi finalmente ascoltare quel sussurro interiore che ti dice cosa vuoi davvero. Scopri valori che pensavi di non avere, sogni che credevi di aver dimenticato. Essere sola è come guardarsi in uno specchio senza distorsioni: non c’è nessun filtro, solo tu, esattamente per quella che sei, nel bene e nel male.
Ma c’è anche un altro lato della medaglia. Ed è quello che pesa. Essere sola ti mette di fronte a momenti di grande vulnerabilità. Quei momenti in cui sei esausta e non c’è nessuno che ti prepari una tazza di tè caldo o che ti dica che tutto andrà bene. La solitudine, con tutta la sua indipendenza, non ti risparmia dalle lacrime. Non ti risparmia da quel desiderio insopprimibile di un abbraccio, di una parola gentile, di qualcuno che ti dica che stai facendo del tuo meglio. È proprio qui che la solitudine si trasforma in un peso difficile da gestire. Puoi essere forte quanto vuoi, ma ci saranno giorni in cui ti sentirai spezzata. Giorni in cui non troverai la forza di tirarti su da sola e l’assenza di un’altra persona ti colpirà come un pugno nello stomaco.
Perché, diciamocelo, essere sola non è sempre divertente. Ci sono momenti in cui non importa quanto ti piaccia la tua indipendenza, quanto tu sia fiera di non aver bisogno di nessuno. Quei momenti in cui il tuo corpo si ribella, in cui la tua mente ti tradisce, e l’unica cosa che desideri è che qualcuno si prenda cura di te. Ma non c’è nessuno. Ed è proprio in questi momenti che la solitudine può farsi sentire con tutta la sua pesantezza. È come un vuoto che sembra inghiottire tutto, lasciandoti senza respiro.
A volte sembra quasi che non ci sia scampo. Sì, sei in grado di prenderti cura di te stessa, ma quanto vorresti che, solo per una volta, qualcun altro lo facesse per te. Ci sono giorni in cui senti che stai portando il mondo intero sulle spalle, e ti rendi conto che non importa quanto forte tu sia diventata, il peso della solitudine è una cosa con cui devi ancora imparare a convivere. E non è sempre facile. A volte ci si sente disconnesse, distanti dal mondo che continua a girare mentre tu ti trovi bloccata in questo stato di isolamento. La solitudine non è sempre quella figura romantica che molti dipingono, quella che ti rende misteriosa e profonda. È spesso un mostro silenzioso che ti consuma dall’interno, lasciandoti desiderare solo un po’ di calore umano.
Ci sono anche momenti, però, in cui la solitudine è quasi liberatoria. Quando sei sola, sei libera da ogni aspettativa esterna. Sei libera di essere te stessa, senza il bisogno di compiacere nessuno, di adattarti a nessuno. E questa libertà è inebriante, seppur temporanea. Ti permette di vedere il mondo con occhi nuovi, di rivalutare chi sei e cosa vuoi davvero. E, ironia della sorte, proprio in quei momenti in cui abbracci la solitudine, in cui ti senti finalmente a tuo agio con te stessa, è lì che cominci a desiderare compagnia.
Perché, in fondo, l’essere umano è fatto per condividere. Puoi essere la maestra della tua solitudine, ma non c’è nulla di sbagliato nel desiderare di avere qualcuno accanto. Non è debolezza, è solo un promemoria che, per quanto tu possa amare la tua indipendenza, c’è sempre spazio per un po’ di affetto, per un po’ di vicinanza. La solitudine ti insegna a essere forte, ma non ti insegna a essere invincibile. E va bene così. Essere sola non significa essere immune al dolore o al desiderio di connessione. Significa solo che stai imparando a stare in piedi da sola, anche quando il mondo sembra crollarti addosso.
E così, alla fine, ti rendi conto che essere sola è un viaggio. Un viaggio che non ha una destinazione precisa, ma che ti porterà sempre più vicino a te stessa. Con alti e bassi, con lacrime e risate. Perché, dopotutto, la solitudine non è altro che un riflesso della nostra umanità. E, a modo suo, è uno dei più grandi maestri che potrai mai incontrare.